La società umana, dacché la conosciamo, ha fatto dei notevoli progressi, soprattutto nel campo tecnologico. Il problema è che nel campo morale non è avanzata granché. Si è vista un po' di umanità dopo le grandi guerre, quando l'uomo ha capito di essere fragile e bisognoso di connettersi con i suoi simili. Purtroppo è stato dimostrato che solo con gli eventi catastrofici l'ottuso genere umano "abbassa la cresta" e torna ad essere umile e rispettoso del suo prossimo. Comprende di non essere così potente come crede. Sì, siamo avanzati in campo scientifico, ma spiritualmente siamo ancora come bambini che vanno all'asilo. Siamo testimoni di una società che degrada sempre più, che spinge a considerare il prossimo come qualcosa da sfruttare per il proprio tornaconto. Sentimenti, valori umani, bontà d'animo, gentilezza, cortesia, sono cose che vengono considerate dai più inutili.
Andare controcorrente ed essere brave persone oggi è una vera sfida. Certo, sarebbe molto più semplice lasciarsi andare e seguire le masse con le loro mode che cambiano continuamente. Sarebbe una vita in discesa. E infatti molti decidono di fare così, plasmandosi e adattandosi al modello "vincente". Ma ne vale la pena? Vale la pena indossare una maschera per ottenere — forse — dei risultati effimeri? Questa scelta ci renderebbe davvero liberi e, soprattutto, felici? Perché essere bravi ragazzi? Conviene oggi essere buoni, altruisti, generosi, gentili?
Per rispondere a queste domande dobbiamo considerare che tutti noi nasciamo con una coscienza. Cosa è la coscienza? È quella cosa che ci fa distinguere il bene dal male. Quando facciamo un'azione sbagliata, di solito la coscienza ci accusa creando una sorta di turbamento. È un po' come un semaforo: verde se agiamo correttamente, rosso se sbagliamo. Ma chi ha messo in noi questo semaforo? Altri non può essere che il supremo legislatore dell'Universo. Lui ha stabilito tutte le leggi e sempre lui ha inserito in noi questo codice, la cui osservanza o meno determina il nostro grado di felicità. Quindi, tutti noi nasciamo con questo "software", chiamiamolo così. Perché il mondo non è strapieno di assassini, stupratori, rapinatori, pedofili e via discorrendo? Proprio perché ogni essere umano ha in sé questo codice morale che lo guida nella propria vita. Altrimenti uno potrebbe pensare che, essendo questa l'unica vita a disposizione, conviene fare tutto quello che viene in mente.
Questo è un aspetto che ci differenzia dagli animali. Essi non conoscono il bene e il male, ma agiscono per puro istinto. Ne abbiamo avuto un esempio recentemente con la vicenda dell'orsa che ha ucciso un runner. Egli si era avvicinato troppo ai suoi piccoli e la mamma, per difenderli, ha istintivamente eliminato il pericolo. È chiaro che se qualcuno si avvicina a nostro figlio in carrozzina, non gli saltiamo addosso per eliminarlo. Ciò non succede proprio perché noi umani abbiamo una coscienza. Altro esempio: il cane che ringhia un estraneo che si avvicina al cancello: lo fa perché istintivamente vuole proteggere il suo territorio. Se davanti al cancello ci siamo noi, educatamente gli rivolgiamo un saluto. C'è quindi molta differenza tra noi e il mondo animale. Noi possiamo ragionare, usare il libero arbitrio per fare il bene o il male. Questo perché solo il nostro corpo è animale ma tutto il resto, cioè la coscienza, è divino, spirituale. Noi siamo Spiriti che abitano temporaneamente un corpo fisico.
L'umanità quindi non si divide in belli e brutti, ricchi e poveri, bianchi e neri, occupati e disoccupati, single e sposati: si divide in persone evolute e meno evolute. In altre parole, ci sono individui (la maggior parte) che si fanno guidare dagli istinti carnali, mentre altri dalle necessità spirituali. Che differenza c'è tra il troglodita con la clava e l'uomo moderno? Molti uomini moderni, anche se indossano un abito, non sono molto diversi dai trogloditi. Cambia la forma ma non la sostanza. Se un uomo fa il bullo, lo spaccone, è aggressivo, pensa solo a nutrirsi e accoppiarsi, e per riuscire nell'intento è pronto a mettere i piedi in testa a chiunque, è comunque un troglodita, perché vive seguendo i suoi istinti primordiali. Ora, andate in giro per le strade e osservate. Quante persone di questa risma vedete?
«Fai ciò che vuoi», diceva un tale. Sì, ma fai ciò che vuoi non arrecando del male a te stesso e al tuo prossimo. Se vivessimo in un'isola deserta potremmo effettivamente fare tutto ciò che vogliamo, ma vivendo in una società più o meno organizzata (dico «più o meno» perché alcune leggi sono divine e altre umane, e queste ultime non sempre creano ordine) abbiamo obblighi e responsabilità nei confronti di chi condivide il nostro spazio. Non esiste libertà assoluta quando si vive in una comunità.
Forse vi sarete chiesti chi sia quel bambino raffigurato all'inizio del post. Si tratta di Henry, il protagonista di una serie di lezioni di inglese di una enciclopedia anni '70. Ecco, Henry era un bravo ragazzo. Ma tutta la sua famiglia era eccezionale. Il papà, molto affettuoso nei confronti di moglie e figli, la mamma molto umile e attaccata alla famiglia. Io credo che la tanto utopistica "famiglia del Mulino Bianco" potrebbe essere una realtà per tutti, se solo si mettessero in pratica le leggi universali. Solo queste leggi garantiscono vera felicità e vero benessere. Il bravo ragazzo vede intorno a sé persone malvagie che al momento sembrano avere dei benefici, ma presto o tardi pagheranno le loro malefatte. Un fatto è certo: se si semina il bene, si raccoglierà il bene; se al contrario si semina il male, si raccoglierà il male. "Chi semina vento raccoglie tempesta", dice un vecchio adagio. Gli antichi lo sapevano. Non vale quindi la pena fare di testa propria e passare sempre col rosso! Si può farla franca per un po' ma il risultato a lungo termine può essere disastroso.
Concludendo: perché essere bravi ragazzi oggi? Perché così facendo si gettano le basi per creare un mondo migliore. Non vi piacerebbe vivere in un mondo libero da malvagità? E allora iniziamo a prendere esempio dalle brave persone, non dalle malvagie. Non invidiamo i malvagi! Invidiamo chi è meglio di noi, chi sa creare un pezzetto di paradiso. Ne troverete poche, vi avviso. Ma ci sono, e saranno sempre di più. Soprattutto, non badiamo alla esteriorità delle persone ma a ciò che fanno. Tante sembrano buone e innocue, ma è bastata una pandemia per svelare tutta la loro ipocrisia e malvagità. Quindi, oggi più che mai, lasciamo perdere la confezione e badiamo alla sostanza, perché quella fa un vero uomo e una vera donna.
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