Questa rivelazione sconvolge completamente una prof che gli dà del blasfemo. Dopo un po' l'atmosfera diventa molto tesa e un amico decide di chiamare uno psichiatra per verificare la sanità mentale di John. Quando arriva, gli fa numerose domande e alla fine lo minaccia di piantarla subito con quella storia altrimenti l'avrebbe denunciato. John, non potendo far altro, ammette che è stata tutta una invenzione. Gli animi si tranquillizzano e la prof religiosa lo perdona con un lungo abbraccio. La festa finisce e gli invitati uno ad uno vanno via. Mentre John parla con una dottoressa, le svela alcuni suoi nomi del passato; uno di questi, insieme al dettaglio della sua docenza ad Harward 60 anni prima, lascia sbigottito lo psichiatra che aveva sentito la loro conversazione. E così scopre che John è stato suo padre. Non reggendo l'emozione, muore di infarto. Un bellissimo film che raccomando a tutti.
Ho pensato quale potesse essere il messaggio per me. Sono certo che l'Universo comunica con noi in svariati modi, compresi film, telefilm, scritti di vario genere, cose o persone che troviamo sul nostro cammino. Ultimamente, non solo qui su Super 80 ma su diversi forum online, ho scritto tanto in merito alle mie conoscenze (e certezze) spirituali. A volte, mi rendo conto, sono un fiume in piena, perché vorrei che tutti sapessero le cose bellissime che ho imparato, e che tutti vivessero meglio. Vorrei, come dire, cambiare il mondo, vivere in una società più felice, libera, piena di amore e bei sentimenti. E allora scrivo. Lo faccio perché non posso tenere per me ciò che mi è stato dato ma voglio condividerlo con altri, fare in modo che altri abbiano gli stessi benefici che ho avuto io. Non lo so se sia altruismo o amore, più che altro è un qualcosa che devo assolutamente fare per stare bene. È come vedere qualcuno che affoga nelle sabbie mobili e tendergli la mano per tentare di salvarlo.
D'altronde, se mi chiamo Salvatore, dovrò pur salvare qualcuno, no? Altrimenti, che razza di salvatore sarei? Quindi semino i miei semini sperando di vedere piccole piantine nascere, timide timide. Purtroppo la realtà è ben diversa da ciò che mi immagino, dalle mie speranze, dai miei sogni. Mi sono scontrato con un muro di gomma (per non dire di cemento armato) un po' dappertutto. Non solo: sono stato spesso insultato, maltrattato, sbeffeggiato, schernito. L'ostilità e l'opposizione che ho incontrato sono state incredibili. Io volevo soltanto aiutare, dare un po' di conforto. Da poco mi ha scritto una bella persona su ForumFree, commentando un mio post su un forum di anime in cerca di aiuto. Abbiamo dialogato un po' e con tatto e dolcezza gli ho esposto le mie convinzioni. Ho notato che lui è in cerca della verità ma non è abbastanza aperto per accettarla. Per lui esiste solo la Bibbia. Io cosa posso fare? Seminare qualche seme e sperare che attecchisca, senza forzare nulla.
E così ho capito che l'umanità non è pronta. Proprio come i personaggi del film che non erano pronti per accettare la verità di John. E per non creare panico, turbamento, malumore, alla fine ha dovuto ritrattare dicendo che si trattava di uno scherzo. Solo la dottoressa innamorata di lui gli ha creduto e lo ha seguito. Anche al tempo di Gesù, i discepoli non erano pronti per accettare tutta la verità; infatti il Maestro disse che aveva ancora tante altre cose da dirgli ma non erano in grado di comprenderle. Come all'epoca di Gesù anche oggi pochi comprendono le verità rivelate. Per i più si tratta solo di sciocchezze, mistificazioni, invenzioni umane. La storia si ripete. La conoscenza è oggi disponibile a tutti, ma chi ha davvero voglia di studiare e, soprattutto, mettere in pratica? C'è chi ha sete di verità e la cerca come un tesoro nascosto, e c'è chi invece sta bene così com'è, in questa realtà di illusioni.
Io ho verificato che la cosa più difficile nel far distaccare le persone dai loro condizionamenti è sempre una qualche fede religiosa o dipendenza religiosa. Certo, capisco che certe cose siano un rifugio sicuro per tante persone ma ogni tanto farsi delle domande, uscire dal guscio, esplorare nuovi orizzonti sarebbe meglio.
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