domenica 12 marzo 2023

Smettiamola di dare la colpa ai social network!

Scrivo questo post per quei pochi che ancora hanno un minimo di raziocinio, perché per gli altri penso non ci sia più nulla da fare. Oramai c'è l'abitudine di colpevolizzare i social network, primi tra tutti Facebook, Instagram e TikTok, accusandoli di aver rimbambito la gente. In tantissimi sono convinti che da quando esistono i social le persone siano peggiorate moralmente, degradate, degenerate. La colpa è dei social network, dicono, e quando non c'erano tutto era diverso. Pare che queste app abbiano "trasformato" gli individui rendendoli più egocentrici, falsi e disumani. Ma queste affermazioni sono vere?

Prendiamo Facebook. È senza dubbio l'app di social più utilizzata al mondo con 2 milioni e 910 mila utenti attivi al mese su base mondiale (dati del luglio 2022). Quando Facebook è nata, nel 2004, aveva lo scopo di mettere in contatto le persone, in particolare quelle separate da grandi distanze. Ad esempio, io che abito in Italia, posso tenermi in contatto con parenti e amici che abitano in America. Lo scopo era quindi lodevole, nobile. Poi cosa è successo? Né più né meno ciò che è successo in migliaia d'anni di storia conosciuta: scoperta un'invenzione, l'uomo ha trovato il modo per farne cattivo uso. Nel lontano 1903 i fratelli Wright inventarono l'aeroplano. Ora, nessuno può dire che l'aeroplano non sia una utilissima invenzione: serve infatti al trasporto di persone e merci. Le distanze si sono accorciate, e se prima per raggiungere le Americhe in nave occorrevano 7-8 giorni, ora con l'aeroplano bastano solo 7-8 ore! Quindi, l'invenzione denota certamente un progresso del genere umano. Poi, nel 1945, questa invenzione tanto utile venne usata per sganciare due bombe atomiche, una su Hiroshima e l'altra su Nagasaki, in Giappone, ammazzando più di 200 mila persone e ferendone altre 150 mila. La domanda è: la colpa di questo massacro è per caso dell'aereo?

Altro esempio: l'incidente stradale. Solitamente i media attribuiscono la morte di guidatori alle brutte condizioni atmosferiche o alle pessime condizioni del manto stradale. Mai una volta che abbia sentito parlare di errore umano! Diciamo che se un guidatore rispetta le norme della strada (che non sono messe lì tanto per) e non si mette alla guida pieno di alcol o droghe, le possibilità che arrivi a destinazione incolume sono altissime. Quando succedono gli incidenti la colpa è delle auto? Del meteo avverso? Delle strade con poca illuminazione o dissestate? Il cuore del problema è sempre quello: la irresponsabilità umana, l'uso scriteriato o, peggio, malsano che l'uomo fa di una cosa che, se usata bene, migliorerebbe la sua vita.

Tornando ai social, non sono questi ad aver rimbambito le persone. Quelle che sono rimbambite lo erano già prima, solo che non avevano gli strumenti adatti per palesarlo. Ora gli strumenti per rivelare ciò che fino a poco tempo fa è rimasto nascosto, allo stato latente, ci sono. Se quindi un uomo o una donna fa cose discutibili su Facebook, Instagram o TikTok, possiamo dare la colpa ai social? E qui tocco un altro punto importante, su cui non mancano critiche in tutto il web: il fatto che si usino i social come vetrine per autopromuoversi, mostrare la propria bellezza fisica. Vorrei che riflettessimo insieme su questo punto.

"Il mondo è dei belli", dice l'introduzione di un libro di culturismo che ho a casa. Questo vale ancora di più in questa epoca in cui chi è bello ha più successo. In TV vediamo solo belli, perché il bello attira, dà gioia, piacere. Dovremmo sorprendercene? Come ammiriamo un bel fiore, un bel paesaggio, un bel monumento, un bel prato, un bel cielo diurno o stellato, così amiriamo un bell'uomo o una bella donna. Non c'è nulla di male o di sbagliato in questo, essendo nella natura umana apprezzare le cose belle. C'è un però. Molti di noi (non io) associano la bellezza esteriore a quella interiore. Se uno è bello di viso o di fisico, sicuramente deve anche esserlo come persona. Però qui casca l'asino, cari amici. Quasi mai è così! Questo ci insegna che i nostri criteri di giudizio sono sbagliati, perché diamo troppa importanza all'estetica e poca a tutto il resto. I social sono pieni di bei ragazzi e belle ragazze che si mettono in mostra. Sbagliano? No, lo fareste anche voi se foste altrettanto belli. Chi sbaglia è lo spettatore che li giudica superiori solo in base all'estetica. È quindi un problema culturale, di cattiva educazione.

A me vedere una bella donna sui social dice meno di zero. Perché al di là della bella buccia, non so chi realmente sia, che vita faccia, non conosco i suoi pensieri più reconditi, i suoi ideali di vita. Grazie agli studi che ho fatto nel corso di anni, ho imparato che dietro un bel viso, un bel sorriso, può nascondersi una persona diabolica, e questo vale per entrambi i sessi. Noi siamo troppo influenzati dall'aspetto della gente. Dobbiamo imparare a guardare dentro. Perché i matrimoni falliscono? Perché separazioni e divorzi sono in costante aumento? Perché si dà troppa importanza alla buccia. Chi espone la propria bellezza sui social non fa nulla di male. Il male è pensare che dietro quella bellezza ci sia una persona angelica senza difetti, migliore di tante altre. Nella realtà purtroppo raramente è così.

Concludendo, Facebook rovina le persone? Assolutamente no! Semmai è l'esatto contrario: le persone rovinano Facebook.

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