Ringrazio Alberto Styloo, icona della Italo Disco, per avermi concesso questa intervista. Spero vi piaccia. Buona lettura a tutti.
Alberto Signorini in arte Alberto Styloo. Dicci, cosa ti ha spinto a scegliere questo nome?
Alberto: L’assonanza con certi nomi di gruppi stranieri della new-wave e il voler seguire ironicamente il trendy dei nomi stranieri storpiati lanciato da Roberto Turatti e Micky Chieregato: quando Roberto mi chiese quale sarebbe stato il nome, mi venne questa battuta: “hai già Den Harrow (denaro), Joe Yellow (ovviamente gioiello!) adesso ti manca solo una Styloo per firmare gli assegni!”. Ho sentito che alcuni (pochissimi, per fortuna!) lo pronunciano in inglese “Stailùu”. In realtà è in francese, quindi “Stilò”.
Parliamo un po' di te. Chi sei e quali sono i tuoi progetti?
Alberto: Nasco come pianista (ho studiato circa 3 anni pianoforte ed ho tentato anche l’esame d’ammissione – non superato – al conservatorio di Milano). Successivamente l’amore per l’allora nascente musica elettronica mi ha dirottato verso ben altri lidi e il successivo incontro con Roberto Turatti e Micky Chieregato ha fatto il resto.
Dal 2006 lavoro con Garbo e Luca Urbani (dei Soerba) nell’etichetta Discipline, che non vuole essere solo un veicolo per le nostre produzioni, ma anche per nuove realtà musicali. Attualmente sto collaborando al nuovo album di Garbo (con cui ho già collaborato per i precedenti album “Come Il Vetro”, “L’Altra Zona”, "Init AZ" - insieme abbiamo anche inciso il duetto “Baby I Love You”, cover del brano dei Ramones), e che si chiamerà “La Moda” – in uscita all'inizio 2012.
Fra i progetti futuri, dopo i felici esiti del mio cd “Infective” (disco in cui torno ad abbracciare la new wave elettronica e realizzato proprio insieme a Garbo, e con fra gli altri, Luca Urbani e Andy dei Bluvertigo) terminerò il mio nuovo album previsto per il prossimo anno.
Andiamo indietro nel tempo. Anno 1983. Esce la bellissima Pretty Face. Ci parli un po' di questo tuo brano?
Alberto: In un primo tempo doveva essere prodotto da Tony Carrasco (BB&Band) che mi pareva più interessato solo al brano: infatti mi chiese il pezzo per Amanda Lear di cui stava curando il nuovo album. Giusto in quel periodo, casualmente ho conosciuto Roberto Turatti al quale piaceva molto sia il brano che l’immagine molto new-wave e lo propose a Micky Chieregato. Beh, il resto si sa…
La demo era cantata in finto inglese. Una sera ripensando a quanto accaduto con Tony – e forse anche per un po’ per “dispetto” nei suoi confronti – mi venne quasi spontaneo cantarci sopra una frase ispirata al titolo di un album di Amanda (“Never Trust A Pretty Face”). Povera Amanda, coinvolta suo malgrado in una vicenda che con tutta probabilità ignora!
Cosa hanno significato per te gli anni 80? Sei un nostalgico di quegli anni?
Alberto: Gli anni ’80 hanno rappresentato per me sicuramente la libertà espressiva senza vincoli di sorta, anni in cui la fantasia ha avuto la meglio su qualsiasi altra cosa: si poteva davvero vedere e ascoltare di tutto. Ma non sono un nostalgico. Mi considero un uomo di questo tempo e mi piace viverlo, ogni giorno rappresenta un nuovo inizio e ogni periodo ha sempre qualcosa di bello da cogliere – sta a noi saperlo fare.
C'è qualche avvenimento in particolare degli 80s che ricordi con piacere?
Alberto: Ce ne sono davvero tanti, ma con piacere ricordo i divertenti incontri con Peter Godwin dei Metro (all’epoca produttore di “My Love Wont Let You Down” di Nathalie, ricordi?) e quello con Martin Gore e Dave Gahan dei Depeche Mode. Ma anche le folli nottate dense di risate con Den Harrow!
Parliamo di musica. Le tue preferenze musicali?
Alberto: Qui potrei stupire: ho sempre amato un certo tipo di musica “malata” o tesa alla ricerca sonora e/o letterale. Quindi sicuramente fra i tanti – e giusto per fare qualche nome - le mie preferenze vanno a David Bowie, Lou Reed, Sakamoto, Kraftwerk, IAMX, Nine Inch Nails, Xiu Xiu… per gli artisti stranieri, fra gli italiani sicuramente Garbo, Urbani, Krisma, N.A.M.B., Subsonica, Hellzapop, Zu…
Brani e/o gruppi anni '80 che ti piacciono in particolare?
Alberto: Beh, qui rischio davvero di fare un mero elenco di nomi e titoli. Ne dirò solo due che mi hanno parecchio marchiato a fuoco: Visage (chi non ha cantato/ballato la meravigliosa “Fade To Grey”?) e David Bowie con la mitica “This Is Not America”.
Se potessi tornare indietro con una macchina del tempo, in quale anno andresti e perché?
Alberto: Se davvero potessi scegliere… l’antica Grecia e l’antico Egitto per la cultura, la filosofia e l’arte, ma solo perché sono un curioso di natura… vivo bene il mio tempo, mi piace stare qui!
Grazie infinite Alberto!
Alberto: Grazie a te!
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