mercoledì 31 luglio 2024

Torneresti indietro negli anni '80?

«Se potessi, tornerei indietro negli anni '80 anche adesso!» Vi è mai capitato di sentire questa frase da qualcuno? Okay, ammetto di averla detta anche io qualche volta, colto da una grande nostalgia per le belle giornate che passavo da adolescente. Il film Ritorno al futuro, grande cult del 1985, ha stuzzicato la fantasia di molti che vorrebbero tanto rivisitarli: Marty McFly, a bordo della sua DeLorean adibita a macchina del tempo, imposta giorno, mese, anno e ora di destinazione, calca l'acceleratore fino a raggiungere le 88 miglia orarie (141,6 km/h) e poi, in un lampo, si ritrova magicamente nel punto del tempo selezionato. È solo un film, una finzione, ma quanti di noi almeno una volta nella vita non hanno sognato di farlo?

Certo, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, come si dice. Nel senso che un conto è desiderare di farlo, un altro è farlo davvero. Eh sì, perché tornare in un tempo passato che si idealizza troppo senza opportuna preparazione, potrebbe essere molto frustrante e deludente. Noi ora viviamo nel 2024; dal 1984 sono passati 40 anni e sono cambiate tantissime cose. Il fatto è che ci siamo lentamente abituati alla vita di oggi, anche se molte cose non ci piacciono e preferiamo quelle del passato. Prendiamo ad esempio Internet. Negli anni '80 chi voleva documentarsi o cercare informazioni di quasiasi tipo doveva necessariamente andare in edicola o in libreria. Doveva cioè alzare il culo dalla sedia, prendere la macchina, recarsi in un luogo ed acquistare ciò che gli occorreva. In alternativa, poteva usufruire delle biblioteche comunali o universitarie, noleggiando libri e riviste. Oggi, tutte le informazioni che si desiderano sono facilmente reperibili online. Niente più sbattimenti, niente più spese. Si va su Google, si digitano le parole chiave e il gioco è fatto. Semplice semplice.

Ho fatto solo un esempio ma potrei farne tanti altri. Ora quasi tutte le operazioni postali e bancarie possono essere fatte online con le apposite app; l'unica operazione che ancora ci costringe a uscire di casa è il prelievo di contanti, finché non spariranno del tutto. Torniamo negli anni '80. Le app postali o bancarie ovviamente non esistevano, per cui tutte le operazioni andavano fatte agli sportelli. Io ricordo che negli anni '80 ma anche negli anni '90 nelle banche c'erano file di persone che non finivano più: «Lasciate ogni speranza o voi ch'entrate!» Adesso, quando mi capita di entrare in banca ci sono pochissime persone. Differente il discorso Poste, perché a quanto pare molti anziani sono restii alla tecnologia, e preferiscono ritirare la pensione alla vecchia maniera, intasando gli uffici postali agli inizi di ogni mese. Oggi basta avere uno smartphone e una connessione per evitare lunghe ed estenuanti file in molti uffici pubblici. Sono comodità che spesso prendiamo sottogamba.

Bene. Penso a questo punto di avervi fatto passare la voglia di tornare negli anni '80, ma voglio infierire e continuare a esporvi altri svantaggi che si avevano all'epoca rispetto ad oggi. Non so chi di voi ricorda il baracchino. Era il mondo dei CB, cioè la banda cittadina che operava sui 27 MHz. In poche parole era la chat vocale di quel tempo. Tenete presente che un baracchino all'epoca costava intorno alle 100.000 lire; poi bisognava munirsi di antenna, che andava piazzata in alto, possibilmente su un tetto se si abitava in un palazzo. E in ultimo, serviva l'autorizzazione. Insomma, quanti soldi partivano? Oggi invece basta scaricare app di messaggistica come WhatsApp ed è tutto molto più semplice. Incredibile ma vero, ancora oggi ci sono molti radioamatori (ne conosco uno) che utilizzano il baracchino!

Non c'è storia! Internet ci ha portato innumerevoli comodità, anche se non ci facciamo più caso. Negli anni '80, per avere delle fotografie bisognava portare il rullino dal fotografo, aspettare un tot di giorni e poi ritirarle. Pagando. Qui a Sassari c'era Foto Cucciari, in via Brigata Sassari, sempre strapieno di gente in ansiosa attesa di vedere le proprie foto. Ora con uno smartphone si ottengono delle buone foto immediatamente; e con app di ritocco come Photoshop, se ne possono pure eliminare i difetti o abbellirle. Quelli che ho elencato finora sono alcuni degli utilizzi intelligenti dello smartphone (appunto "smart" = intelligente); in realtà, tantissime persone utilizzano lo smartphone più per cose non intelligenti o essenzialmente inutili, facendogli poco o nessun onore! È il caso di coloro che ci stanno appiccicati tutto il giorno senza mai separarsene, neanche quando pranzano o cenano. Ecco, sentire tali persone che tornerebbero negli anni '80 mi fa solo sorridere, perché catapultati in un mondo senza smartphone andrebbero al 100% fuori di testa.

Qui adesso potreste chiedere: «Ma allora, se erano così regrediti, perché voler tornare in quegli anni?» Ma infatti cosa vi ho detto all'inizio di questo post? Sembra facile! Una volta che ci si abitua alle comodità, rinunciarvi è un vero problema. Il fatto è che non tutto è progredito. Prendiamo ad esempio la televisione. Io negli anni '80 guardavo la televisione con molto piacere perché c'era una vasta scelta di programmi, quiz, cartoni, film, telefilm. C'era anche spazzatura, per carità di Dio, ma era la minoranza. Difficilmente cambiavi canale perché il programma che avevi scelto di guardare era cretino o noioso. Oggi è l'esatto contrario. Le TV in chiaro trasmettono moltissima spazzatura, per non parlare della pubblicità invadente. Per vedere qualcosa bisogna abbonarsi a qualche canale a pagamento, la cosiddetta Pay TV. Altrimenti è una desolazione totale. Infatti ho smesso di guardare la TV da anni.

La gente è progredita? Sì, alcuni individui sono progrediti, ma in generale non mi sento di dire che quella attuale sia una civiltà progredita. Negli anni '80 c'era sicuramente molta più educazione, rispetto, senso di responsabilità. Si sentiva molto di più il valore della famiglia; le coppie erano più innamorate, le amicizie erano più salde. Questo perché si tendeva a stare più insieme, a socializzare "face to face heart to heart", come dice una bella canzone di quegli anni. Insomma, c'era poca tecnologia ma molta voglia di vedersi, passare momenti spensierati e divertenti. Guardatevi alcuni video di giovani degli anni '80 e noterete come erano semplici e pieni di speranze. Oggi, e lo dico con rammarico, i volti dei giovani non trasmettono le stesse emozioni. Perché gli è stato tolto tutto. Per cui, qual è il vostro paradiso? Quello tecnologico dove si ha tutto con un clic, o quello dei sentimenti puri e genuini?

1 commento:

  1. Ricordo benissimo gli anni 80, ma non li ho amati: li trovavo troppo frivoli, troppo legati al consumismo e all'apparire. Erano gli anni in cui se non eri firmato da capo a piedi, eri nessuno - e io ero, e rimango, nessuno. Preferivo gli anni 70: ersno gli anni di piombo, avevi paura ad andare in banca, c'era l'austerity, si viaggiava pigiati nella 127 per andare un mese in vacanza, il computer era un qualcosa di fantascientifico, ma erano anni in cui si stava insieme, si giocava per ore e ore, la vita era più semplice. Rimpianti? Indietro non si torna, cerco di vivere al meglio il presente.

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