Questo post è dedicato a chi negli anni '80 era bambino o adolescente. Concedetemi però una piccola licenza e andiamo ancora più indietro nel tempo, precisamente a fine anni '70. Non c'era internet, non c'era la PlayStation, perciò i giochi si facevano esclusivamente fuori da casa o, tutt'al più, a casa di qualche amichetto. Ma come si giocava? Il mio primo pensiero va al pallone. Si sa che noi italiani siamo un po' (molto) fissati con questo sport, e ogni bambino aveva il sogno di diventare un grande campione. Noi giocavamo o in un largo cortile tra due palazzi o in una strada in terra battuta, dove spesso passavano automobili. Insomma, in entrambi i casi, rompevamo le scatole alla gente. Molti non sono tolleranti verso i bambini che giocano, ma è bene pensare che tutti siamo stati bambini e abbiamo disturbato qualcuno. Ricordo ancora un signore che una volta ci bucò il pallone perché finiva sempre sulle sue rose! Porello, aveva ragione da vendere!
A parte il giuoco del calcio, c'era una miriade di altri passatempi: i ballocci (le biglie), le figurine, i tappi. Su questi ultimi a pensarci mi viene da ridere. Cosa ce ne facevamo di tutti quei tappi di bottiglia di birra? C'erano amici che ne avevano buste piene e, tutti contenti, li ostentavano come se fossero monete d'oro. Il gioco dei tappi si faceva disegnando col gesso dei percorsi sulla strada, quindi immaginatevi: tra tappi, campo di calcio, gioco della campana e altri, le strade vicine a noi erano completamente pasticciate! Il bello è che, a parte qualche tirata d'orecchie da parte di mamma o papà (che non credevano al: «È stato Giovanni, mica io!»), nessuno diceva nulla. Mai visto un vigile urbano nei paraggi. Sembrava che tutto — o quasi — fosse permesso a noi poveri bimbi innocenti. Come non menzionare poi il gioco più gettonato di tutti, cioè nascondino! Occupava gran parte delle nostre serate.
Insomma, a parte i doveri — e qualche volta piaceri — scolastici, il resto della giornata era quasi tutto divertimento. Eravamo dei missili che decollavano il pomeriggio e andavano sparati fino a sera tardi, specie nelle giornate estive. Ricordo che non esisteva il bambino grasso, almeno tra quelli che conoscevo. Ingrassare era pura utopia perché era un continuo correre per un motivo o per l'altro. O correre o andare in bicicletta. Alle 17 circa molti sparivano per poi riapparire col panino imbottito, chi col pomodoro, chi col prosciutto e chi colla nutella. Voi avete mai visto oggi bambini mangiare il panino mentre giocano per strada? Qualcuno di noi faceva merenda mentre giocava a pallone! Un tiro, un morso, un tiro, un morso. Questo per farvi capire quanto eravamo diversi come mentalità.
E le bancarelle? Ricordate i bambini che si improvvisavano commercianti e allestivano su una cassa in legno una sorta di mercatino con di tutto e di più? Vendevano giornalini di Topolino, figurine, ballocci, giocattoli usati, roba di casa sgraffignata ai genitori ecc. E le lotterie? Per 50 lire potevi scegliere un biglietto tra quelli sparsi dentro un barattolo: su ogni biglietto un numero. Se eri fortunato vincevi un "bel premio", altrimenti ti toccava una carabattola. Io una volta ho vinto il tamburo di una pistola giocattolo! Niente di strano, dato che non sono mai stato fortunato con le lotterie. Anche io di tanto in tanto mi mettevo a vendere. Pensate che qualche volta mia madre, mossa a compassione perché non vendevo mai nulla, mi comprava qualcosa. Invece poi, come venditore, più avanti ho avuto un discreto successo. In tutto questo, mai un controllo dell'Ispettorato del lavoro o dell'INPS!
Questi erano i giochi da strada. Ma che dire di quelli da tavolo? Non vi dico altro e vi rimando al video. Certo, è incredibile come siano cambiati i tempi in soli 40-50 anni. Ora bambini che giocano fuori di casa non ne vedete quasi più, a parte nei parchi e nei giardini. Si vede qualcuno con la bicicletta. L'altro giorno ho incontrato un mio amico con moglie e due figli tutti in mountain bike. L'ho ammirato tantissimo perché, a parte tenere unita la famiglia, ha stimolato i figli a staccarsi da smartphone, TV e console per godersi la natura e stare all'aria aperta. Questo, secondo me, dovremmo ogni tanto fare un po' tutti: staccarci dalla tecnologia e goderci il mondo, che ha tanto da offrirci. Guardare di più il cielo, gli alberi, gli animali, riconnetterci col nostro meraviglioso pianeta che ci ospita e ci dà tutto il necessario per vivere.
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