Tra tutte le emittenti locali che negli anni '80 brulicavano nella provincia di Sassari, ne voglio ricordare insieme a voi una in particolare, famosa all'epoca per certi programmi notturni di cui vi parlerò più avanti e che la rendevano, diciamo, un po' "birichina". I più maliziosi avranno già capito a cosa sto alludendo.
Tele Olbia trasmetteva sul canale 30 da monte Limbara ed era quindi visibile in una vasta zona del nord Sardegna. Non era però visibile a Sassari, che viene servita da monte Oro. Il segnale arrivava benissimo anche a Porto Torres e persino a Stintino. A Porto Torres però l'emittente non poteva essere vista di giorno, in quanto sulla stessa frequenza trasmetteva Rai 2 da monte Oro e quindi i due segnali si accavallavano l'un l'altro. Solo dopo che Rai 2 spegneva il segnale a una certa ora della notte, si poteva chiaramente vedere Tele Olbia in tutta la sua magnificenza (sono ironico). Ma perché questa televisione era tanto particolare, meritevole di essere ricordata oggi?
Un primo motivo è che le pagine pubblicitarie che venivano di solito trasmesse al mattino (una sorta di televideo) erano realizzate con il Commodore 64! Devo dire che erano molto carine. Sospettavo, ma non ne avevo certezza assoluta, che anche il logo stesso di Tele Olbia fosse disegnato con qualche programma grafico per C64, perché quando trasmettevano le pagine pubblicitarie non "tremolava" come invece faceva durante i vari programmi, e vi si potevano chiaramente scorgere i pixel. Una volta mi son messo a disegnarlo con Koala Painter e l'ho fatto quasi identico, il che ha rafforzato i miei sospetti. Ricordo che una mattina, a casa dei miei nonni a Tempio Pausania, c'era proprio la schermata del Commodore 64, con la famosa dicitura "COMMODORE 64 BASIC V2 64K RAM SYSTEM...", al che mi chiesi: «Cosa faranno adesso? Caricheranno qualche gioco?». Ma anche questo era il bello degli anni '80.
Passiamo ora al secondo motivo. Qui devo stare attento ai termini altrimenti Google mi bacchetta. Infatti la televisione all'epoca era famosa perché a una certa ora della notte, diciamo dalla mezzanotte in poi, mandava film "impegnati con qualche... curioso antefatto", come diceva Fantozzi alla Pina quando andarono al Cinema per vedere "Le casalingue". Quindi immaginatevi la scena: all'una di notte, mogli e figli stanno beatamente dormendo e i mariti, tutti sintonizzati su Tele Olbia, iniziano a gemere sperando che la consorte non faccia improvvisamente irruzione in salotto e rovini loro la festa! Questa cosa l'ho scoperta a casa di un mio zio, quando ho visto apparire videocassette con titoli "strani": visionandole, mi son reso conto che si trattava di "documentari" trasmessi da Tele Olbia la notte. A questo punto un sentimento di gelosia mi assalì: perché noi di Sassari dovevamo essere privati di tali iniezioni di cul-tura? Così un giorno ho telefonato in redazione. Ma sapete perché? Quei simpatici buontemponi che gestivano la televisione, avevano allestito una pagina dove elencavano tutti i ripetitori disponibili in Sardegna, ovvero una lista di una ventina di ripetitori con relative frequenze, compreso monte Oro! Il fatto è che da noi a Sassari non si vedeva, e neanche a Cagliari e neanche a casa dei miei nonni paterni a Sant'Antioco. Per cui, quei ripetitori erano tutti fasulli, inventati di sana pianta. Così decisi di sputtanarli e li chiamai da casa dei miei nonni. All'epoca non si poteva tracciare il numero del chiamante come è normale fare oggi, quindi ci si poteva sbizzarrire in telefonate divertenti e sfiziose. «Buonasera, senta, come mai dite che avete il ripetitore a monte Oro e invece non c'è?»; risposta di un signore con la voce serissima e cupa: «Il ripetitore a monte Oro è in accensione». Non mi ricordo cosa ho mangiato ieri ma mi ricordo benissimo le sue parole, dette come minimo 35 anni fa. Certo, in accensione: suppongo che ci stiano ancora lavorando...
E per finire, un aneddoto divertente. In quegli anni c'era in Gallura un'emittente che si chiamava Canale 48, con sede a Calangianus. Questo episodio mi è stato riferito, quindi prendetelo con le pinze. Nella trasmissione "L'oggetto misterioso" una volta chiamò un telespettatore per dare la soluzione. Il conduttore gli chiese: «Mi sa dire cosa è?»; risposta in dialetto gallurese: «A me francamenti mi pari l'occi di lu culu!»
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