Vi propongo questa bella intervista concessami da Dario Pubblici, autore del libro “Nostalgia pubblicitaria: brevi retrospettive semiserie sugli spot degli anni Ottanta e Novanta”. Spero sia di vostro gradimento. Buona lettura.
Ciao Dario, benvenuto in Super 80! Ti dico subito che per me è un piacere e un privilegio poterti ospitare sul mio blog, e ti ringrazio di dedicare del tempo a questa intervista. Vediamo di conoscerti meglio. Chi sei, cosa fai nella vita?
Dario: Grazie a te per ospitarmi nel tuo blog! Sono un esperto di comunicazione classe 1980, nonché grande appassionato di pubblicità, in particolare quella della mia infanzia e adolescenza. Dopo anni di studio e di lavoro nel settore ho sentito la necessità di sdrammatizzare il sentimento di nostalgia che molti Millennials provano, me compreso. E così è nato “Nostalgia pubblicitaria: brevi retrospettive semiserie sugli spot degli anni Ottanta e Novanta”.
Uno dei motivi di questa intervista è per l’appunto promuovere la tua nuovissima opera "Nostalgia pubblicitaria". Ho letto l’ebook e l'ho trovato molto divertente e al tempo stesso istruttivo. Prima di addentrarci nei contenuti, vorrei discutere con te di anni '80. Come eri negli anni '80?
Dario: Ero un bimbo vispo e attratto sin dai primi anni verso quella magica scatola dai colori vivaci e dai suoni ammiccanti. Oltre ai cartoni animati andavo già pazzo per la pubblicità. Del resto – come ho scritto nel libro – una sequenza di trenta secondi, o al massimo di un minuto, rimane maggiormente impressa rispetto a uno spettacolo più lungo. Inoltre, gli spot venivano proposti anche più volte nell’arco della stessa giornata. Era inevitabile che i personaggi, i testimonial, gli slogan, i jingle, nonché i prodotti stessi diventassero elementi familiari nella vita quotidiana di chiunque, e in particolare della mia.
Si dice spesso che la bellezza degli anni '80 sia dovuta al fatto di averli vissuti in età adolescenziale, quando si è più spensierati. Tu cosa ne pensi?
Dario: Io ho vissuto gli anni ‘80 in età infantile, quindi non posso fornire una testimonianza diretta di come sia stato viverli in età adolescenziale. Ad ogni modo, sono entrambe senza dubbio le fasce d’età più spensierate, e sono pienamente d’accordo riguardo la correlazione tra età, spensieratezza e percezione del periodo storico che si vive in quel momento. Non a caso la nostalgia nei confronti del passato e della propria giovinezza è un’emozione piuttosto comune in tutti gli esseri umani, e non è esclusiva di una generazione.
Sicuramente gli anni ‘80 in Italia vengono spesso ricordati per la loro spensieratezza. Per certi versi c’era oggettivamente un maggior senso di benessere e leggerezza rispetto alla decade precedente, ma come tutti i periodi è anche stato contrassegnato da eventi non altrettanto positivi. Di conseguenza, l’età in cui si vive un determinato periodo incide considerevolmente sul modo di interpretarlo. I programmi, i giochi e i telefilm della televisione commerciale, così come la pubblicità, hanno contribuito a conferire agli anni ‘80 un aspetto patinato e quasi ideale. Non c’è quindi da stupirsi se i giovani di quel tempo ricordino il lato più magico – ma anche il più effimero – di quel periodo. D’altro canto bambini e adolescenti sono solitamente più predisposti ad assimilare informazioni e concetti, e in quegli anni tendevano a trascorrere più tempo davanti alla tivù rispetto alle altre fasce d’età.
Una domanda che mi piace fare spesso, e che ora rivolgo a te, è questa: se avessi una macchina del tempo, in quale anno della decade torneresti e perché?
Dario: Da vero nostalgico ti rispondo che tornerei volentieri all’estate del 1982 per rivedere la Coppa del Mondo vinta dalla Nazionale. Ero troppo piccolo per ricordarmela!
Quali sono gli avvenimenti degli anni '80 che ricordi con maggiore entusiasmo?
Dario: Il Live Aid del 1985, il primo mondiale di Formula 1 vinto da Ayrton Senna nel 1988 e naturalmente la caduta del Muro di Berlino del 1989.
Bene, ora passiamo al libro. La primissima cosa che si nota è che sei un grande appassionato di pubblicità. Questa è una passione che condividiamo, poiché mi occupo di pubblicità da diversi anni. Da pubblicitario ti chiedo: fra tutte le pubblicità che hai elencato nel libro, quale ritieni sia la più geniale, e perché?
Dario: Gli spot protagonisti del libro sono pietre miliari del settore, è davvero difficile eleggere il più geniale. Personalmente ho sempre amato le idee semplici e dirette, e ritengo che lo spot del Caldobagno De’Longhi ne sia un perfetto esempio. L'immagine di un elettrodomestico che trasforma un comune bagno in una spiaggia tropicale ha fatto sognare gli italiani, inducendo molti ad acquistare il prodotto o almeno a desiderarlo. Il sottofondo musicale in stile caraibico contribuisce a rendere l’atmosfera ancora più rilassante e accogliente, mentre il breve dialogo tra marito e moglie – essenziale e incisivo – è un autentico tormentone, nel senso positivo del termine naturalmente! Allo stesso tempo, si tratta di uno spot ricco dettagli curiosi che ben si prestano alla satira. Non a caso gli ho dedicato un intero capitolo del mio eBook.
Qual è la parte del libro che ti ha impegnato di più?
Dario: Ricostruire il palinsesto giornaliero e la settimana televisiva tipo degli anni ‘80-’90 che sono presenti nell’introduzione. Volevo menzionare quanti più programmi possibile e nel contempo ottenere una sequenza verosimile che potesse davvero immergere il lettore nel passato. Il lavoro ha richiesto un certo tempo, ed è stato necessario consultare svariati palinsesti dell’epoca per realizzare un “puzzle” fedele.
Nel tuo libro parli anche di spot anni '90: noti una sostanziale differenza tra le due decadi oppure le differenze sono minime e insensibili?
Dario: Naturalmente la qualità audiovisiva degli spot è migliorata negli anni ‘90 grazie all’avanzamento tecnologico, e di pari passo effetti speciali sempre più raffinati e realistici hanno permesso allo spettatore un'esperienza ancora più coinvolgente.
Dal punto di vista delle strategie e dei contenuti, ci sono alcuni aspetti in comune tra le due decadi: la saga pubblicitaria ad esempio si rivelò un format estremamente valido per instaurare un forte legame con il pubblico. Oltre ai testimonial famosi, che erano già familiari agli spettatori, comparvero personaggi che entrarono a pieno titolo nella quotidianità e nella cultura italiana. Giusto per citarne alcuni, il veterinario dell’Amaro Montenegro, l'aristocratico della Bahlsen, la Signora in Giallo e Ambrogio della Ferrero Rocher e, non in ultimo, la Famiglia del Mulino Bianco. Inoltre, la pubblicità divenne anche un trampolino di lancio per alcuni volti noti come Ilary Blasi, Giovanni Muciaccia, Cristiana Capotondi e Riccardo Rossi.
Dall’altro lato, la crescente pervasività della pubblicità nella neonata televisione commerciale portò i pubblicitari a sviluppare strategie innovative e diverse per rispondere alla necessità di colpire l’attenzione di uno spettatore sempre più bombardato. Per alcune categorie di prodotto ci fu perciò un evidente mutamento negli spot tra gli anni ‘80 e ‘90, basti pensare ai profumi.
Rispetto ad oggi, quali elementi secondo te rendevano le pubblicità degli anni '80 così accattivanti?
Dario: Credo che negli anni ‘80 si sia potuto sperimentare molto sia in campo televisivo che pubblicitario: non c’era solo la necessità, ma anche la voglia di esplorare quei mondi per certi versi ancora nuovi. Del resto a quei tempi la televisione si stava affermando come il mezzo di comunicazione più efficace per pubblicizzare un prodotto, e questa libertà creativa portò alla realizzazione di spot originali e accattivanti che entrarono ben presto nella memoria collettiva.
Bene, mi sembra che possa bastare. Chi fosse interessato alla lettura del tuo libro, come deve procedere? Spiegaci un po'.
Dario: Basta acquistarlo su Amazon nella sezione eBook Kindle. Si può leggere da un comune eBook reader, o in alternativa da qualsiasi dispositivo Android, iOS, Mac e PC utilizzando l'app gratuita Kindle di Amazon.
Grazie infinite. I miei migliori auguri di tante belle vendite!
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